Meglio una Fan Page o un Sito Web?
Alla domanda: meglio una Fan Page o un sito Web? Da buon marketer rispondo “DIPENDE!“.
Sappiamo bene che è necessaria un’analisi per singolo caso, il contesto, il prodotto o servizio…ecc.
Forse possiedi una piccola impresa o hai intenzione di avviarne una presto. Se ri stai chiedendo su quali canali di comunicazione con i clienti investire prima. Una fanpage su Facebook o un profilo aziendale su Instagram sembra essere una proposta allettante per te: una grande piattaforma, molti utenti e la creazione di un profilo , a differenza della creazione del tuo sito Web non costa nulla.
Puoi sempre iniziare a far tutto ciò che potrebbe aiutare la tua strategia in modo gratuito.
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Fan page o sito web?
Molte piccole imprese operano in questo modo. Al fine di ridurre i costi di gestione di un’impresa, rinunciano ad avere il proprio sito Web e utilizzano invece un account aziendale su un sito di social network.
Anche alcuni esperti di marketing digitale consigliano di agire in questo modo e di pensare al proprio sito Web solo quando l’azienda raggiunge la scala operativa appropriata.
È un buon approccio? Sì e no.
Il motivo principale per questo è il risparmio finanziario, non sempre è da considerarsi tale.
La pubblicità viene troppe volte sottovalutata
Inoltre, lo ripeto sempre, siamo sempre ospiti delle piattaforme social. Vi ricordate l’interruzione globale che si è verificata a Facebook e alle sue piattaforme, il blackout generico?
Non è bello perdere da un giorno all’altro tutti i dati, quindi consiglio sempre di mettere il pane in più panieri se non hai immediatamente la possibiltà di comprare un hosting e costruire un sito.
Durante il blackout durato meno di mezza giornata Il problema è stato risolto solo dopo poche ore. Ma cosa accadrebbe se durasse per giorni?
In quelle ore, tutte le piccole imprese che utilizzavano queste piattaforme come strumenti di comunicazione di marketing sono state tagliate fuori dai propri clienti. I clienti non sono stati in grado di trovare profili aziendali o contattare l’azienda tramite messenger. E non c’era alternativa se non si disponeva di account sulle piattaforme di social media di altri provider.
Era anche impossibile far valere i propri diritti in alcun modo: un’azienda che utilizza un account Facebook non firma un contratto che specifica il livello appropriato dei servizi forniti, ma accetta solo il regolamento.
Il suo account appartiene al proprietario di Facebook, che può fare ciò che vuole con questo spazio. Per questo non è necessaria alcuna interruzione globale. Basta un concorrente malintenzionato per segnalare un determinato profilo con qualsiasi pretesto.
Internet=Social media?
Ormai quando entriamo in internet ci scaraventiamo su qualche Social.
Difatti, i social media sono da molti anni un elemento inscindibile di Internet, e per gran parte della popolazione anche della vita professionale e personale.
Su Facebook, Instagram o TikTok acquistiamo, vendiamo, ci esprimiamo e stabiliamo relazioni. Sono organismi viventi composti da milioni di formiche digitali. I social media sono in continua evoluzione, si adattano alle tendenze della società e spesso li creano da soli. Sono anche gigantesche piattaforme di marketing, che consentono un’ampia visibilità del marchio, la comunicazione con i destinatari e, di conseguenza, l’aumento dei risultati di vendita.
I social media non sono omogenei: sebbene il loro nucleo rimanga simile, i singoli siti Web utilizzano soluzioni leggermente diverse, hanno un’interfaccia utente diversa, si concentrano su diversi gruppi di clienti e affrontano la gestione dei dati in modo diverso. Tuttavia, puoi trovare molte caratteristiche comuni e principi di base che uno specialista dei social media dovrebbe seguire quando fa il suo lavoro. Queste sono le basi che possono sembrare ovvie a un esperto di marketing, ma – come dimostra la pratica – in un numero sorprendente di casi vengono trascurate.
I social Media li usano tutti!
Quasi tutti usano i social media: lì vedremo l’intero spaccato della società. Negli ultimi anni la voce digitale è stata naturalmente ripresa dalla Generazione Z, cresciuta a contatto costante con computer, smartphone e Internet. Ciò significa che la nuova generazione può – in generale – verificare meglio i dati. Le persone “nate con uno smartphone in mano” sono molto più efficienti delle generazioni precedenti nella ricerca di parole chiave a coda lunga e nel controllo della veridicità del proprio messaggio. Ciò era richiesto dalla loro costante presenza sul Web: il costante bombardamento di messaggi rendeva naturalmente necessario filtrarli.
Cosa significa questo per il marketer?
C’è una probabilità crescente che l’utente medio dei social media dica “controllo” e faccia ricerche adeguate sul prodotto e sull’intero marchio. Pertanto, gestire i social media richiede trasparenza nella comunicazione, perché solo garantirà che non finirà in una crisi. Basare le tue offerte e la tua immagine su mezze verità oggi è più rischioso che mai e le manipolazioni di marketing di solito prima o poi si rivoltano contro i truffatori disonesti.
Non limitarti a un mezzo
Il tuo brand tratta solo il sito web e il profilo Facebook come strumento di marketing? Potrebbe non essere sufficiente. La diversificazione delle fonti di traffico è diventata una necessità. Il tuo profilo su un determinato portale potrebbe scomparire in una frazione di secondo, ad esempio a causa di un errore dell’algoritmo .
Queste cose sono giù successe a molti clienti e conoscenti. Ovviamente, probabilmente riacquisterai l’accesso al tuo account, ma potrebbe volerci del tempo. In una situazione del genere, ogni giorno ti taglia fuori dal canale di vendita, che è di fatto insostituibile.
Se non separi le sorgenti di traffico, diventi completamente dipendente da una soltanto e questo non va assolutamente bene.
Solo una sapiente combinazione di SEO, Google Ads e la gestione di vari canali di social media porterà risultati significativi, inoltre, è fondamentale avere una strategia di contenuti in organico veramente accattivante.
La parola magica: diversificazione
Cosa ne pensi, vale la pena concentrarsi sui servizi di un solo fornitore? Non necessariamente. Vale la pena pensare e organizzare un’alternativa a tali situazioni di emergenza? È importante che questa alternativa appartenga a noi e qui il sito web è una soluzione più sicura. Certo, non è una soluzione perfetta. Ci sono stati anche casi di guasti o incendi presso fornitori di hosting che hanno causato problemi con la disponibilità dei siti Web dei loro clienti (e di conseguenza perdite per queste aziende).
Nel caso degli strumenti di marketing, è quindi opportuno utilizzare diversi strumenti di fornitori diversi , ovvero diversificare i canali di marketing. Dovrebbero adattarsi al gruppo target. Dovrebbero anche consentire a uno strumento di un altro fornitore di subentrare se un fornitore fallisce. Ti incoraggio ad adottare questo approccio.
Backup
Vale anche la pena fare un backup, nella comunicazione di marketing, i backup sono assolutamente necessari.
Pertanto, controlla gli strumenti di marketing che utilizzi attualmente o prevedi di utilizzare, quali di essi sono complementari tra loro e possono assumere il loro ruolo in caso di emergenza.
In ogni caso, in un secondo momento, consiglio di avere almeno una landing page o uno spazio personale da gestire al meglio, se non puoi rivolgerti ad un’esperto subito, in ogni caso risparmia i soldi necessari e affidati alle persone competenti per riuscire a farti trovare nel web ed acquisire un maggior numero di clienti in target.