Attenti alle truffe on line phishing sulle vacanze

Aumentano le truffe on line e il phishing

Oggi vi voglio parlare di un problema che affligge molti utenti e viaggiatori, le truffe on line o il Phishing con le offerte di viaggi e vacanze.

Con l’inizio dell’estate sono i periodi preferiti dai truffatori per sfruttare le persone che stanno cercando un affare o una vacanza last minute.

Nel mese di maggio, i ricercatori di Kaspersky Lab, monitorando l’attività di spammer e phisher hanno scoperto più di 8.000 attacchi di phishing mascherati da offerte provenienti da note piattaforme di booking, così come diverse blast email provenienti in apparenza da noti brand di viaggio, che in realtà iscrivevano illecitamente le vittime a servizi telefonici a pagamento.

I ricercatori hanno rilevato attacchi di phishing, che si celano dietro noti siti Web per l’affitto online di alloggi, come Airbnb (7,917 attacchi).

In un caso, i truffatori hanno creato una pagina di phishing molto simile ad una piattaforma legittima, che fingeva di offrire alle vittime alloggi economici in centro città con punteggi alti nelle recensioni. Non appena le vittime confermavano la prenotazione e trasferivano il denaro, i truffatori e l’offerta sparivano.

Come proteggersi dal phishing su offerte di vacanze ?

1. Controllate sempre la barra degli indirizzi

Il consiglio più comune sulla protezione contro il phishing è quello di usare una semplice vigilanza, ma, se i criminali informatici riescono a creare un clone davvero impressionante del sito originale, molte persone dimenticano questo semplice passaggio e non guardano l’URL per vedere su quale sito web si trova effettivamente.
I malfattori e hacker sanno come renderci incauti.

2. Prestate sempre attenzione agli URL abbreviati

Abitualmente vengono molto utilizzate le abbreviazioni degli URL, anche se questi molte volte sono affidabili, vi consiglio caldamente di prestare sempre la massima attenzione al sito che vi rimandano.

Se volete maggiori informazioni a riguardo il phishing delle Vacanze vi consiglio di leggere questo articolo redatto dai ricercatori di Kaspersky Lab