Metaverso: rivoluzione industriale o chimera?
Il metaverso sta iniziando a far parte del quotidiano.
Negozi virtuali nella sandbox, modalità digitale su decentralan, il metaverso è ora parte integrante del toolbox utilizzato da sempre più brand per sperimentare nuove interazioni con i propri clienti e mantenere la corsa dell’innovazione.
Tra battaglie pubblicitarie e promesse di una nuova internet, quali sono le reali possibilità che questo universo virtuale (o questi universi virtuali) venga adottato dagli acquirenti? Come vincere la sfida della fiducia dei consumatori per spingerli a investire in questi spazi virtuali?
Dilemmi o opportunità?
Il metaverso è visto come il nuovo eladorado da molti giocatori di tecnologia. Non passa giorno senza articoli sul metaverso che viene presentato come una vera e propria rivoluzione. Tra guerra di comunicazione e paura di essere arrivati dopo la battaglia, stanno nascendo tante iniziative in tanti settori: come l’acquisto di un terreno virtuale in The Sandbox da parte di Carrefour
e il Metaverse Fashion Week su Decentraland, ecc.
Fidarsi del mondo virtuale
Da un punto di vista economico, e per comprendere appieno le potenzialità del metaverso, è necessario comprendere che il loro sviluppo può passare solo attraverso il supporto di due tecnologie, ovvero NFT e blockchain.
È particolarmente sensibile in alcuni settori come la moda, la cultura o l’arte, ad esempio, dove le questioni relative alla proprietà intellettuale e transazionale sono essenziali per gli acquirenti.
La questione principale ruota attorno alla “fiducia” dei consumatori in un mondo virtuale le cui caratteristiche differiscono dal mondo fisico e che è il punto di riferimento nel loro ancoraggio cognitivo (attraverso la rete di distribuzione, il tipo di contratto che si applica, la valuta utilizzata, comunicazione nei media tradizionali, ecc.).
Prima che “prenda piede” dobbiamo prendere in considerazione il fattore dell’accettabilità tecnologica e sociale di un ambiente 3D immersivo è un problema per il successo di questo tipo di piattaforma, con costi di equipaggiamento ancora elevati e utilizzi ancora largamente basati su una visualizzazione 2D.
Quali trasformazioni nel metaverso?
Vanno analizzati alcuni punti chiave.
- Da un lato, la nozione di proprietà è molto diversa tra un mondo virtuale e un mondo fisico con molte questioni ancora da chiarire e quale giurisdizione si applica in caso di contenzioso?
- In che modo il senso di proprietà viene influenzato o addirittura mitigato dalla natura intangibile dei beni nel metaverso?
- Quali sono i fattori correlati a NFT che influenzeranno la percezione dell’autenticità delle merci?
Queste e altre domande non hanno ancora una risposta definitiva, bensì è un work in Progress.
D’altra parte, la logica transazionale della maggior parte dei metaversi si basa su criptovalute (Bitcoin, Ethereum, ecc.) che giocano sui costrutti della fiducia dei consumatori e della loro disponibilità a pagare per un bene specifico .
Ad esempio per acquistare un bene in Bitcoin o in dollari possono influenzare la percezione del valore e il rischio associato).
Catena di valore
Inoltre, nonostante gli esempi mediatici e le proiezioni che si possono leggere sulla stampa (l’NFT più costoso al mondo è stato venduto per quasi 92 milioni di dollari per un’opera d’arte), ci sono anche altre questioni di diversa natura attorno a questa innovazione percepita come una vera rivoluzione:
La catena del valore può essere trasformata con logiche di disintermediazione/reintermediazione come abbiamo avuto modo di conoscere all’epoca dell’ascesa del commercio elettronico qualche anno fa.
Possiamo citare un esempio ampiamente discusso, ovvero, gli NFT potrebbero avere l’impatto di non aver più bisogno del mercato dell’arte delle gallerie, esperti , agenti, ecc. ma potrebbero comparire nuovi player del tipo “terze parti fidate”);
Logica ed effetti
La logica della piattaforma e i suoi effetti virtuosi sono messi in discussione anche dal fatto che non esiste un metaverso ma dei metaversi (Roblox, Decentraland, Fortnite, ecc.), e quindi potenzialmente una competizione interpiattaforma.
Con valute virtuali che differiscono da una piattaforma all’altra, che possono indurre scelte da parte dei consumatori sulla base di criteri da individuare (possibilità di convertire valute tra loro, tasso di conversione con valute esistenti come il Linden indicizzato al dollaro, ecc.);
Il concetto del mondo virtuale
Il concetto di mondo virtuale esiste da diversi anni e molte iniziative sono già nate senza successo come Second Life. Quello del Metaverso risale al libro di Neal Stephenson Snow Crash pubblicato nel 1992 ed è incarnato dal film di fantascienza Ready Player One uscito nel 2018. Ora non resta che vivere la digitalizzazione in modo legale e consapevole, anche se prevedo ancora qualche anno per la diffusione di visori e l’alfabetizzazione tecnologica necessaria, il multiverso è un concetto che non possiamo ignorare.